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Giornata Europea

Mulini Storici

Luoghi di cultura, fonti di vita in quanto la vita è pane e lavoro, da sempre. 

Programma

18 maggio e 19 maggio 2024
09:30 - 11:00

Visita al Caseificio Turnario di Peio

È l'ultimo caseificio turnario in funzione in tutto il Trentino. Perchè turnario? Perché la «caserada», cioè la produzione di formaggio di una giornata, è di proprietà, a turno, di uno dei 5 soci e il numero di caserade che spetta a ciascuno è proporzionale alla quantità di latte portata al caseificio. Tutto il formaggio viene prodotto con latte crudo e secondo il sistema tradizionale: con caldaie in rame, con vasche d'acqua per l'affioramento della panna e con ambienti per la salamoia.
Nel 2019 vince il premio "Resistenza Casearia", un riconoscimento che, a partire dal 2009, Slow Food assegna a ogni edizione di Cheese a quei pastori, casari, studiosi e appassionati che rifiutano le scorciatoie e che con tenacia (e un pizzico di testardaggine) continuano a produrre formaggi e alimenti rispettando naturalità, tradizione e gusto.

18 maggio 2024
15:00 - 18:00

Visita al Molin dei Turri a Peio Paese

A Peio, in passato, quattro mulini ad acqua erano operativi. Oggi, solo il Molìn dei Turi, situato nel centro del paese, è stato recentemente restaurato e viene aperto al pubblico solo in occasioni particolari. Appartenente da generazioni alla famiglia Turri, il mulino sopravvisse alla valanga del 13 dicembre 1916, parzialmente danneggiato e successivamente restaurato da Paolo Turri, coadiuvato dal fratello don Antonio Turri. Insieme ad altri dodici edifici, sfuggì all'incendio del 2 febbraio 1943, che devastò 97 case. L'avvento dell'elettricità a Peio cambiò il modo in cui il mulino ottenne energia, trasformandolo definitivamente. Funzionò grazie alla corrente elettrica fino agli anni settanta, con Paolo Turri come ultimo mugnaio. Nel 2018, l'amministrazione comunale acquistò il mulino per destinarlo a fini ecomuseali.

19 maggio 2024
14:30 - 17:30

Visita al Museo Etnografico del Legno di Celledizzo

L’edificio è una testimonianza della lenta evoluzione portata dalla corrente elettrica in Val di Pejo. La segheria, pur essendo alimentata a energia elettrica, conserva l’impianto e gli storici meccanismi della segheria veneziana, a partire dal tipico carrello. Completano l’allestimento la povera stanza del segòt e l’esposizione degli attrezzi tradizionali utilizzati per la lavorazione del legno, dall’abbattimento delle piante alle realizzazioni artistiche. Alcuni pannelli illustrano le modalità di avvallamento del legname e raccontano quanto fosse faticoso, e a volte pericoloso, il lavoro dei boscaioli (borari) e dei segantini (segòti). 

Calendario

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