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Sorge in posizione elevata, al centro del piccolo paese di Celentino. La chiesa attuale sostituisce quella più antica, divenuta insufficiente per contenere i fedeli. Della primitiva chiesa si hanno notizie intorno ai primi anni del ‘300: venne consacrata nel 1500 da Francesco Dalla Chiesa.

Nel ‘600 l’edificio fu ingrandito e quindi nuovamente benedetto; altri lavori seguirono nel corso del XVIII secolo. Del primitivo edificio non rimane più alcuna traccia. La nuova costruzione venne realizzata in due riprese: nel 1840 si edificava la parte che dal coro giunge sino al pulpito; nel 1872 si provvedeva al resto. Nel 1894 la chiesa divenne curazia indipendente e dal 1920 fu dichiarata parrocchia.

La chiesa è affiancata dal campanile a cipolla, la cui costruzione risale al 1868, staccato dall'edificio sacro. 

La facciata della chiesa, in stile neoclassico, è scandita da quattro lesene, al centro il portale in pietra rossa è concluso da una cimasa aggettante, sorretta da due mensole laterali. 

L’interno è ad una sola navata: la volta a botte è riccamente stuccata e presenta medaglioni affrescati nel 1912 dal pittore Stefano Salvetti da Breno; le pareti sono sottolineate da lesene e da uno sporgente cornicione. Due cappelle laterali precedono il presbiterio, rialzato rispetto al livello della navata, che si conclude con un’abside poligonale.

La chiesa possiede tre altari: il maggiore, in marmo, con portine laterali, dedicato a Sant’Agostino. Dietro all’altare maggiore, appesa alla parete di fondo dell’abside, si può ammirare l’ancona lignea. Al centro la pala raffigurante l’Assunta, attorniata dagli angeli e dai santi; tra i timpani la Vergine con Bambino e San Giovanni infante. Ai lati Sant’Agostino e Santa Monica.

Il laterale destro è privo delle statue di Sant’Antonio e San Giuseppe, così come del Gesù Bambino che regge in mano il Mondo e di alcuni angeli. La pala raffigura la Madonna che domina i Santi Antonio Abate, Romedio, Rocco, Antonio e Martino. 

L’altare laterale sinistro, in legno dipinto ad imitazione del marmo, presenta la nicchia centrale con una statua di recente produzione, là dove vi era l’effigie della Madonna, attorniata dai Misteri. Mancano anche gli angeli che erano posti sul frontone. L’altare fu realizzato, secondo il Weber, nel 1731 da Vigilio Prati da Cles. I tre altari furono spogliati di parecchi pezzi nell’agosto del 1979.

Interessanti la Via Crucis di un Dalla Torre di Mezzana (Weber, 1936) e l’antico fonte battesimale, datato 1580.