La desertificazione progredisce, i ghiacciai si ritirano, aumenta la temperatura del pianeta, immensi territori potranno vedere l'esodo delle loro popolazioni verso regioni più abitabili. Di fronte a questo scenario esistono anche luoghi che da sempre hanno obbligato a misurarsi con condizioni estreme per essere abitati. Sono i luoghi del grande freddo e del grande caldo: le montagne e i deserti.
A COGOLO, IL RESTAURATO PALAZZO MIGAZZI, DAL 19 LUGLIO AL 14 SETTEMBRE OSPITA LA MOSTRA DAL TITOLO: L' ARDUO CIMENTO - ABITARE LA MONTAGNA, ABITARE IL DESERTO
ORARI DI APERTURA:
LUNEDI' | 9.30 - 12.30
MARTEDI' | 9.30 - 12.30
MERCOLEDI' | 16.00 - 19.00
GIOVEDI' | 16.00 - 19.00
VENERDI' | 9.30 - 12.30 / 16.00 - 19.00
SABATO | 16.00 - 19:00
DOMENICA | 16.00 - 19.00
Guido Moretti, ideatore e curatore della mostra, espone 85 opere di pittura e disegno riferite al tema dell'evento. Pittura e grafica fanno da sfondo a video relativi a deserti, montagna e altissima montagna, l'Upper Mustang nell'Himalaya, attraverso i quali una voce narrante racconta in forma divulgativa, ma con espresso intento scientifico, l'antica sapienza che ha consentito ai popoli del grande freddo e del grande caldo non solo di realizzare essenziali condizioni di vita in ambienti altamente ostili, ma anche di creare civiltà e culture che possono essere di confortante riferimento di fronte a un futuro ogni giorno più minaccioso nei suoi aspetti climatici e ambientali.
https://www.gmorettistudio.it/test/entry_462.htm
Guido Moretti. Ingegnere, è stato docente-ricercatore di progettazione urbanistica presso l'università di Bologna ed è libero professionista con studio a Bologna. Sul fronte della ricerca si occupa di temi relativi all'ambiente costruito sui quali ha pubblicato volumi monografici che assommano a più di trenta. Ha svolto incaricchi per il Parco Nazionale dello Stelvio, il Parco Naturale Adamello Brenta, il Parco Naturale delle Alpi Marittime, il Servizio Foreste Demaniali della Provincia di Trento, la Comunità delle Valli Giudicarie. Il suo progetto di ristrutturazione della Baita Premessaria a Paneveggio è stato selezionato per il Padiglione Italia della Biennale Architettura Venezia 2018. Ha vissuto qualche tempo ad Algeri e ha operato in vari paesi del Medio Oriente e dell' Africa con progetti di urbanistica e di architettura, tra cui una moschea a Tripoli, Libia. Il suo progetto "La casa de la Mujer", in terra cruda per l'Unione delle donne Saharawi nel Sahara algerino, ha ricevuto la nomination per l'Aga Khan Award for Architecture 2008 - 2010. Svolge attività di cooperazione internazionale con l'ONG CISP, comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli e l'onlus "Pace Adesso" - "Peace Now".